C’era una volta una stella piccina piccina che se ne stava tutta triste in un angolo sperduto dell’universo. Il motivo della sua tristezza era vedere le stelle più grandi passarle davanti e scuotere il capo come per dire: “Ma a che serve questa stella? Noi sì che siamo importanti perchè costruiamo i metalli: ferro, piombo,oro e argento in gran quantità. Ma lei che fa? A parte un pò di calore e una fiammella di luce piccola piccola se ne sta lì che si agita tutto il santo giorno senza mai produrre un bel niente”. La stella piccina piccina sentiva il mormorio beffardo delle stelle più grandi e piangeva perchè era vero: lei non produceva nè oro nè argento nè nessun altro metallo lucente e perciò si sentiva piccola e povera senz’arte nè parte nel grande brulichio dell’universo. Fu tanto grande il suo dolore che presto ne morì e da stella che era divenne un buco nero. Passarono gli anni e forse i millenni e poi accadde una cosa strana assai: una nube densa di atomi di ogni tipo che vagava senza meta per il cielo infinito si condensò attorno al buco nero e tutti i metalli, i minerali e i gas che le stelle giganti nelle loro fornaci avevano costruito si misero a vorticare insieme, in una danza dai mille colori, attorno alla stella che era morta e ora era diventata un buco nero, come per lenirla del suo immenso dolore.

E fu così che avvenne il miracolo della nascita del sistema solare. La stella che era morta rinacque ma non rinacque più sola. Attorno a lei danzavano nove pianeti e attorno ai pianeti danzavano molte lune. Era uno spettacolo stupendo come non s’era mai visto prima. Le stelle giganti che ora passavano di lì non sbeffeggiavano più la stella piccina piccina. Nessuno danzava attorno a loro con tanta grazia e con tanta armonia. E poi videro una cosa più strana ancora. La danza dei pianeti attorno al sole era così bella che la vita se ne innamorò e lei, che prima se ne stava sola soletta negli angoli più bui dell’universo, venne fuori alla luce si mise a cavallo dei raggi del sole e dolcemente si posò sul pianeta terra. Lì crebbe rigogliosa e bella e prese forma sotto infiniti aspetti ricca di profumi, di suoni e di colori. Lì la vita stessa si mise a danzare e danzando creò il mondo vegetale e il mondo animale e trasse fuori dall’uno e dall’altro il mondo degli umani al quale noi apparteniamo.

Ora le stelle giganti sapevano che loro sì erano preziose e belle ma ancor più preziosa e bella era la stella piccina piccina perchè aveva dato origine alla vita. Ora sapevano che i più grandi devono servire i più piccini, perchè essi portano la vita, e tutti insieme, grandi e piccini, insieme devono servire la vita perchè essa cresca e si sviluppi affrontando il dolore non solo perchè nasca la gioia e l’armonia ma soprattutto perché nasca quella bellezza seconda che solo può trasformare la vita che è eterna ma non immortale in una vita che è insieme eterna e immortale. Poggio delle Muse, 8-6-1991

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