Il gioco delle parti

Perdonarsi e perdonare non è facile, soprattutto per coloro che vedono nell’altro un nemico da combattere, divenendo così giudici inesorabili, oppure, per coloro che assecondano i comportamenti altrui solo perché proiettano su di loro ciò che hanno subito personalmente. Tali comportamenti possono ripetersi all’infinito, generando continuamente sentimenti quali “colpa” e “vergogna”, in cui “vittima” e “carnefice” si alternano nel gioco delle parti. Come trovare un’alternativa ? Accettando prima di tutto sé stessi e poi gli altri. Il ruolo del carnefice può esistere solo se c’è una vittima : se la vittima continua ad alimentare il suo bisogno di espiazione attraverso la sofferenza, il carnefice continuerà ad abusare di lei ed entrambi i personaggi si alimentano a vicenda ripetendo il copione quotidiano senza via d’uscita. Una delle possibilità per porre fine a questo ciclo perverso è quello di cominciare a perdonarsi e perdonare. Perdonarsi di essere caduti nella vergogna, nei sensi di colpa, di aver fallito Perdonarsi di essersi ingannati, di aver perso del tempo, della mancanza di consapevolezza, della sofferenza.

Perdonarsi di aver dimenticato il proprio potere, di averlo dato a qualcun altro, perdonarsi di aver giudicato le vite altrui, di aver scelto di essere una vittima. Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di ricondurre noi stessi ad una posizione di potere, in cui si diviene artefici delle proprie scelte e della propria vita. Attraverso l’accettazione di sé , è possibile aprire uno spazio infinito, dove la consapevolezza delle proprie risorse e del proprio mondo interiore si esprimono liberamente, creando in questo modo anche un fertile terreno per gli altri che finalmente possono essere accettati per quello che sono !

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