L’Illuminazione
Per comprendere chi o cosa sia l’individuo esiste solo un modo: scoprire chi o cosa noi siamo. Questo tema è di fatto il più semplice da affrontare perché parla proprio di noi. Tuttavia questo noi è talmente semplice ed evidente che non siamo in grado di riconoscerlo realmente. La personalità, l’io, le infinite idee che ci siamo creati su ciò che siamo, hanno formato un filtro che separa la nostra vera natura dalla possibilità di conoscerla. La nostra attenzione si è completamente rivolta a tutti gli universi mentali più che al soggetto dal quale originano tali mondi. C’è però un’osservazione interessante da fare: l’individuo ha la facoltà di conoscere la sua entità. Tale consapevolezza viene chiamata con diversi nomi: illuminazione, conoscenza diretta, samadhi, esperienza massima, esperienza mistica, unione assoluta, unità cosmica, incontro col divino, satori, kenshoo, gnosi ecc. Questa esperienza può accadere in diverse circostanze e con differenti metodi. L’illuminazione è la risposta esperienziale alla domanda “Chi sono io?”.
Prima di procedere vorrei dirvi quali sono gli attributi di noi individui: esistiamo, non siamo esseri fisici, non siamo collocati nello spazio e nel tempo, abbiamo la facoltà di scegliere per nostro libero arbitrio. Leggendo queste quattro caratteristiche è possibile intuire il motivo per cui sia impossibile comprendere ciò che siamo solo attraverso la logica. La risposta più naturale alla domanda: “Chi sono io?” è “Io sono io”. Tuttavia questo processo di logica non porta a conoscere realmente il proprio vero essere. Per questo l’illuminazione è anche chiamata conoscenza diretta. Conoscere intende ciò che il termine dice, ossia conoscere. Questo non implica lo sperimentare. Se voi sperimentate qualcosa questo non è uno stato unitario ma un processo di qualche tipo. Nell’illuminazione non esiste ne soggetto ne oggetto. Voi non siete separati o distinti da qualcos’altro. Voi siete UNO con voi stessi. Siete in uno stato diretto. L’individuo si riflette, in fine, in se stesso e non fa altro che riconoscere la sua vera natura. Nell’istante in cui questo accade, non esiste più un io definito che possa osservare o percepire tale coscienza o verità essenziale. Si potrebbe dire che ciò che rimane, è la verità in se stessa. È l’individuo, il suo Sé assoluto ed eterno. Ogni significato viene totalmente trasceso.
Nessun termine, simbolo o tentativo di rappresentarlo, potrà mai essere la cosa stessa. Tale verità può essere solo conosciuta, e viene persa nel momento stesso in cui si tenta di definirla attraverso la logica o trattenerla.
Dal momento in cui voi avete conseguito la diretta conoscenza di voi stessi, sarete consci anche di ciò che non siete.