Che ne faccio dei miei errori?
Cosmo-Art e senso della Vita
Cosa ne faccio dei miei errori? Quanto ci fanno soffrire e stare male? Si, effettivamente fare degli errori nella vita di tutti i giorni, capita a tutti. La sensazione immediata è di disagio. Se non sono così evidenti tendiamo a nasconderli. Ci sembra di essere infallibili ed invece ci accorgiamo che possiamo sbagliare anche noi. Siamo anche delusi da noi stessi per essere incappati, con il nostro agire, in un errore. Siamo stati manchevoli in qualcosa!
Sbagliare rappresenta una mancanza: a volte di attenzione; qualcosa ci è sfuggito per superficialità, sbadataggine, troppa fretta. Ci si sente subito in colpa per aver agito in modo sbagliato. Abbiamo impiegato molto tempo ed energie nel convincerci di essere perfetti, nel pensare che gli errori li fanno solo gli altri, nel credere che noi non possiamo sbagliare. Invece l’errore ci mette davanti ad una realtà completamente diversa.
Siamo vulnerabili, imperfetti, e spesso ci sbagliamo tutti; a turno, nessuno escluso!
Quando viviamo la routine quotidiana siamo presi dagli impegni giornalieri, dai tanti adempimenti, dai doveri che a volte ci sovrastano. Qualcosa quasi sempre ci sfugge di mano.
Andiamo tutti di fretta, e pensiamo che è più importante assolvere ai nostri doveri piuttosto invece del come ci sentiamo, e del come lo facciamo. Il compito che dobbiamo assolvere per senso del dovere e sempre preminente rispetto a tutto. Il fattore tempo determina tutto il nostro comportamento e il “fare” viene quasi sempre prima del sentire.
L’attenzione e la cura che mettiamo in campo, nell’agire, nel parlare, nel relazionarci con le persone sono modi che determinano la nostra felicità ed infelicità del vivere quotidiano.
Gli errori sono utili
Spesso dopo essere incappati in un errore vorremmo quasi sempre che non fosse capitato proprio a noi. Gli errori, invece, sono molto utili. Mi direte ma perché?
“Perché ci riportano sulla Terra!” Ci dicono che siamo umani e che possiamo sbagliare.
Gli errori ci permettono di conoscerci, di vedere il nostro agire, le nostre idee, il nostro modo di comportarci. Essi ci parlano di cosa pensiamo. Ci forniscono la chiave fondamentale per comprendere le motivazioni che ci spingono ad agire e reagire a ciò che ci succede.
I nostri errori sono una fonte continua di conoscenza di tutta la nostra persona e quindi guai a non farne. Guai a cercare di essere perfetti!
Ciò non significa crogiolarsi nei propri errori ed augurarsi di farne molti, ma bensì significa imparare a non demonizzarli.
Gli errori ci servono per crescere
A tutti dispiace molto sbagliarsi o comportarsi in modo sbagliato. Ci fa sentire in colpa e ci sottopone ad un giudizio spietato da parte del nostro fedele amico: il giudice interno. L’educazione che abbiamo ricevuto ha messo tanti veti e proibizioni al nostro modo di agire e pensare. Essa ci parla attraverso il nostro giudice e ci fa credere di essere persone sbagliate. Che non vanno bene.
Quasi sempre ascoltiamo quella voce, del nostro giudice interno, che ci dice cosa è giusto e cosa è sbagliato e questo ci è stato trasmesso attraverso l’educazione ricevuta. La voce, in caso di errore, ci dice che l’errore è molto grave e in quel momento non vediamo alcuna possibilità di rimedio. E’ un giudice molto severo. Ci sentiamo sprofondare e ci sentiamo in colpa. Il senso di colpa di conseguenza ci porta a fare altre azioni contro di noi: di punizione, di espiazione facendoci perdere il contatto con il nostro Sè.
Senso di colpa o colpa reale
Da questi errori possiamo capire molte cose. Se non ne facessimo non avremmo questa possibilità. Louise Hay afferma che i sensi di colpa sono delle emozioni assolutamente inutili, perché non fanno star bene nessuno e non riescono a cambiare nessuna situazione. Tuttavia il senso di colpa ha una sua utilità specifica e cioè ci consente di comprendere che nascondiamo una colpa reale.
Antonio Mercurio afferma che: “ogni senso di colpa nasconde una colpa reale“.
Il senso di colpa secondo Lacan
Che ne faccio dei miei errori: posso riparare
Una capacità preziosa: imparare a perdonare
Si tratta di una assunzione di responsabilità per poter abbandonare un altro nostro fedele amico: il nostro orgoglio. Questo ci permetterà di agire per utilizzare il perdono verso di noi e verso gli altri per gli errori commessi. Saper perdonare profondamente è la più preziosa e amorevole delle capacità di ogni essere umano. Impareremo in tal modo a realizzare veramente la nostra Vita!
Bibliografia
Recalcati M., “La pratica del colloquio clinico. Una prospettiva lacaniana“, Raffaello Cortina, Milano, 2017, pp.42-43