Siamo capaci di ascoltare il nostro corpo?
Cosmo-art e dolore
La capacità di ascoltare il nostro corpo fa parte della dimensione della persona che ha imparato a percepire tutte le sue parti: mente, corpo e anima. Ma come si fa?
Oggi è molto diffusa l’attenzione che viene data al corpo. Si tratta di un’attenzione dal punto di vista estetico. Qui vogliamo affrontare invece quella capacità di ascolto che riguarda i messaggi che il nostro corpo ci invia.
Abbiamo bisogno, anche nella nostra vita moderna, e nonostante la nostra illusione di poterne fare a meno, di prendere atto che esiste un dialogo interno tra noi e le varie dimensioni che ci appartengono.
Questo dialogo va attivato per consentirci di imparare ad ascoltare tutte le nostre parti. Ciò significa che siamo un universo meraviglioso fatto di tante parti da armonizzare tra loro.
Capacità: cosa ci appartiene
Queste parti: mente, corpo e anima spesso entrano in conflitto perché noi le viviamo come parti separate. Questa separazione non tiene conto del fatto che noi siamo esseri complessi e unitari. Più semplicemente mi piace paragonare queste dimensioni a dei bambini che litigano tra loro.
Perché entrano i conflitto? Perché ad esempio una parte di noi, la mente, elabora dei pensieri su una vicenda o un vissuto che ci sta accadendo. Di solito ci facciamo un idea su cosa decidere o fare in una determinata situazione senza tener conto di cosa provano le altre parti. E andiamo avanti pensando che vada bene così.
Ci sembra quasi sempre che la mente elabori pensieri che nel loro modo di ragionare siano perfette ed invece sul più bello ci viene un mal di testa, un mal di pancia. Insomma un sintomo che ci impedisce nell’immediato di risolvere la situazione come ce la siamo immaginata mentalmente.
Questo scocciatore: il corpo
A questo punto cosa succede? Andiamo in crisi e non ci spieghiamo come mai i nostri piani sono saltati per quel fastidioso e inopportuno sintomo che si è messo di mezzo.
Che rompi scatole questo corpo! Non obbedisce quasi mai ai nostri pensieri e sembra andarsene per conto suo. Ci fa arrabbiare, rifiutiamo il sintomo e non ci spieghiamo come ha osato mettersi in mezzo.
Questo significa probabilmente che non l’abbiamo ascoltato. Non abbiamo tenuto conto di quella parte fondamentale che ci sostiene ogni giorno, in ogni nostro movimento e azione. Che esegue tutto quello che ci mettiamo in testa.
Altre volte invece ci succede che mente e corpo siano d’accordo tra loro, ma invece che essere contenti di ciò che è accaduto o deve accadere siamo, tristi, nervosi, frustrati.
Ciò significa ancora una volta che non ci siamo ascoltati e rispettati in tutte le nostre parti. Non abbiamo tenuto conto che siamo esseri sensibili e meravigliosi da trattare con cura.
Quanto ci maltrattiamo
Spesso siamo i primi a maltrattarci. A non tener conto di cosa chiediamo a noi stessi. Allo stress a cui ci sottoponiamo quando prendiamo molti impegni. Quando non siamo del tutto convinti di ciò che scegliamo per noi. Oppure non sappiamo cosa scegliere.
Chiediamo consigli fuori di noi. Non sappiamo come risolvere i dubbi che ci assalgono. Oppure ci sentiamo costretti a comportarci in un certo modo. Perchè siamo abituati a fare quello che pensiamo che gli altri si aspettano da noi. Forse ce lo aspettiamo anche noi un comportamento integerrimo da noi stessi. Coerente col pensiero comune. Ed invece quanto ci giudichiamo o ci sentiamo in colpa per prendere decisioni che ci fanno stare male.
Capacità: impariamo a crescere
Impariamo a crescere nella capacità di ascolto di tutto il nostro essere. Il nostro dialogo interno è la conversazione più importante che possiamo sviluppare nella nostra vita.
Le parole che usiamo quando ci rivolgiamo a noi stessi o parliamo di noi agli altri riflettono ciò che pensiamo di noi e quindi anche come ci sentiamo: bravi, cattivi, buoni, egoisti.
La nostra voce interna è una qualità che si sviluppa anche grazie all’intuito. L’intuito si manifesta prevalentemente attraverso il corpo. Comunica con noi con le sensazioni fisiche. Per comprendere che modalità utilizza abbiamo bisogno di ascoltare le sensazioni che proviamo ogni volta che pensiamo, facciamo o diciamo qualcosa.
Cosa, mi state dicendo che non vi fidate di voi? Con questa preziosa dimensione entriamo in contatto quando siamo in ascolto di tutte le nostre parti. E’ la nostra parte più intima a cui dare spazio. L’unica che può guidarci nel compiere azioni amorevoli, ispirate da un sentire profondo, piuttosto che da un ragionamento analitico.
Attiviamo la nostra saggezza
Si tratta di scegliere di attivare quella saggezza interiore che ci dà il senso di chi siamo. Esseri unici e speciali fatti di mente, corpo e anima.
La saggezza interna pian piano si farà strada se impariamo ad ascoltarci, per dare risposte ai nostri dubbi e alle nostre domande. Capiremo più facilmente quali sono le scelte da armonizzare insieme alla nostra essenza più autentica.
Talvolta le nuove scelte, di rispetto per sè e di armonizzazione delle nostre parti non sono facili da intraprendere. Ci fanno paura. Questo accade perché la nostra mente cerca di tenerci nel conosciuto, nel comodo, nel certo.
Quando ci troviamo di fronte a una decisione da prendere, talvolta il mettere in atto il solito modo di pensare e di fare le cose anziché agire fuori dagli schemi e ampliare le nostre vedute, ci porta a seguire una direzione che non è quella giusta per noi.
Ce ne accorgiamo poco dopo, quando vediamo e sentiamo che non ci corrisponde ciò che abbiamo deciso. In quel sentire c’è tutto.
Ascoltare tutte le nostre parti ci permette di entrare sempre più in contatto con noi stessi e con i nostri desideri più profondi, per divenire esperti conoscitori di tutte le nostre parti.
Si intraprenderà la strada della chiarezza e non più del conflitto e della confusione. Per imparare a vivere da persone unificate e unificanti davvero soddisfatte e felici.
Vi lascio con una citazione di Elena Bernabè:
Siamo nati per splendere. Di una luce che appartiene solo a noi.