Il bilancio è un giudizio, e anche per un ottimista è uno strazio farselo da solo!
Vedo gli addobbi e scatta il riflesso condizionato della chiusura di un bilancio; è passato un anno, cosa ho vissuto in questo periodo? Emozioni positive, negative, purché sia successo qualcosa; quante righe ho scritto nel diario?
Ci sono giorni pieni ed altri in cui sono solo invecchiato serenamente, interessanti come vedere la vernice che si asciuga. Nei bilanci dell’infanzia c’erano dolci e giocattoli, ora ci metto soprattutto emozioni.
Per giudicare ho una bilancia tutta mia: su un piatto ho un bicchiere mezzo vuoto e su un altro uno mezzo pieno. E’una bilancia truccata, perché il secondo pesa di più. Mi rendo conto di quante persone in giro abbiano la bilancia truccata nel senso opposto, spesso mi sento solo. Il WWF o qualcun altro si dovrebbe preoccupare per l’ottimismo… Il bilancio è un giudizio, e anche per un ottimista è uno strazio farselo da solo!
Niente avvocati di grido, testimoni a favore, clemenza del giudice; neanche poterlo cambiare il giudice, nonostante il legittimo sospetto che sia di una severità esagerata; non rispetta neanche i diritti dell’uomo, ci affibbia le punizioni corporali psicosomatiche. Ma adesso ditemi voi che c’entra il Natale coi giudizi, è solo che capita nel periodo di fine anno!
Anzi, il presepe indica l’immagine di una nuova vita, dedicata al riscatto della precedente; spero che il Bambinello, invece di portarmi un inutile treno elettrico mi aiuti a cambiare le etichette che avevo messo su da solo. Buono e cattivo, giusto e sbagliato, poco e tanto saranno tutti rietichettati come “esperienze di vita vissuta”, e via per un altro anno!
Buon Natale e Felice Anno Nuovo!