Il corpo non mente mai
Ogni giorno, in ogni momento della nostra vita , abbiamo sempre un amico che ci stà vicino: il nostro corpo. Lui ci manda dei messaggi articolati ma anche di più semplici. Ci permette di percepire sensazioni ed emozioni che ci fanno sentire vivi ed in contatto con noi. Basta stare attenti e possiamo sentire come il nostro corpo spesso ci permette, se ascoltato, di raggiungere livelli di grande piacere. A volte, però, questo piacere non riesce a passare. Molti ostacoli non permettono al nostro corpo di lasciarsi andare, di rilassarsi, di abbandonarsi ad una maggiore profondità. Molte persone, infatti, temono la possibilità di lasciarsi andare, di sperimentare delle forti emozioni reprimendole e tenendole sotto controllo. Se noi prendiamo come riferimento alcune persone che soffrono di panico o Disturbo da Attacco di Panico (DAP), vediamo che loro stesse, tendono ad evitare il dolore, tenere tutto fermo, fissato, sotto controllo. Pensano a volte di poter vivere nell’assoluta mancanza di emozioni, bloccate da uno schiacciante senso di responsabilità. Non si lasciano trasportare dal flusso degli eventi.
Emozioni, aspettative o rapporti interpersonali diventano rigidi, assumono una fissità innaturale. Con la propria rigidità, la propria paura di cambiamento, la paura di morire, alcuni soggetti affetti da panico uccidono la parte più vitale di sé. Per mantenere la loro instabile sicurezza perdono la capacità di correre rischi e, con essa, la capacità di vivere emozioni, scoperte ed innamoramenti. Hanno così tanta paura di perdere la testa e quindi il controllo, che non se lo concedono neppure di fronte a cose straordinarie: tutte le emozioni vengono represse anche quelle più piacevoli. La loro vita sessuale è molto coartata, provano un’estrema difficoltà a lasciarsi andare. Le prestazioni sessuali diventano sempre più fredde, distaccate e poco coinvolgenti sul piano emotivo. Nel rapporto interpersonale donne e uomini mostrano un enorme calo del desiderio sessuale. L’orgasmo è particolarmente evitato nelle donne, in quanto percepito come una perdita di controllo ed un insopportabile calo delle difese. Generalmente, reprimendo la propria sessualità le donne si sentono più sicure e sfogano le proprie energie sul lavoro, rafforzando sempre più le proprie strategie di autocontrollo e di repressione emotiva.
Anche l’uomo vuole tenere tutto sotto controllo, ma per farlo ricorre maggiormente all’uso di oggetti o all’impegno sul lavoro. Il sesso è meno rifiutato di quanto non avvenga per le donne, ma viene svuotato di passionalità, eseguito in modo distaccato, spersonalizzato. Le reazioni sessuali possono funzionare con successo se la persona ha uno stato d’animo calmo ed il processo non è contrastato da controlli coscienti…. in altre parole, per un buon funzionamento sessuale, l’individuo deve essere in grado di abbandonarsi all’esperienza erotica. Deve essere capace di rinunciare temporaneamente al controllo. Questo è requisito indispensabile per un buon funzionamento sessuale. Tra le cause della disfunzione orgasmica possiamo dire che la sua intensità spaventa la donna. Inoltre l’impegno verso la relazione in corso, la paura di essere abbandonata, la paura di affermare la sua indipendenza, un senso di colpa verso la sessualità, etc… sono tutte condizioni che possono svolgere un ruolo fondamentale nell’insorgere di un “ supercontrollo” involontario del riflesso orgasmico che provocherà alla lunga la disfunzione orgasmica.
In alcune donne anorgasmiche, la paura di perdere il controllo delle proprie sensazioni e del proprio comportamento può essere una condizione frequente, e i concomitanti meccanismi di difesa del “ trattenersi “ e del supercontrollo sono probabilmente fondamentali nella patogenesi di questo disturbo. La donna ha paura di “lasciarsi andare” ed il controllo sulla scarica orgasmica è rafforzato dalla riduzione dell’ansia che la donna prova quando riesce a controllare le sue sensazioni. Dopo che questa inibizione volontaria del riflesso orgasmico è stata ripetuta parecchie volte, l’inibizione diventa a quanto pare automatica e non può essere più controllata volontariamente, cosicché dopo un certo tempo la donna che ha imparato a controllare il suo orgasmo non riesce più ad ottenerlo nemmeno quando è calma, innamorata, propriamente stimolata e reattiva per ogni altro verso. È necessario quindi diminuire od eliminare il supercontrollo involontario del riflesso orgasmico ad es. attraverso una psicoterapia o altre tecniche della sfera corporea in cui l’allentamento delle tensioni muscolari può portare molti benefici alle persone che sono spaventate di attraversare emozioni, in quel momento troppo forti per loro.
Bibliografia:
F. Rovetto, “Panico”, The McGraw-Hill Companies – Milano
H.S. Kaplan, “Nuove terapie sessuali”, Studi Bonpiani – Milano