Il valore della riparazione

Tutti facciamo errori e tutti possiamo sbagliare. Ma se è vero che in una reale cultura della tolleranza gli errori possono essere riparati – nella nostra realtà quotidiana – predomina schiacciante la cultura del senso di colpa. Il senso di colpa deriva da un’educazione rigida, ottusa, spesso ipocritamente violenta. L’archetipo del Padre saggio, portatore di saggezza e senso del limite, è spesso lontano dal nostro animo e dai nostri pensieri.

Ma in un mondo senza padri, la violenza non può che svilupparsi senza limite e gli individui tendono a rimanere eterni adolescenti, eterni Peter Pan, capricciosi e sempre alla ricerca di un qualcosa che non sanno neppure definire. Dobbiamo quindi imparare a riparare gli errori. L’errore è sempre umano e non sovrannaturale: quado commettiamo un errore – per quando grave – non è stata oltraggiata alcuna divinità. L’errore non deve essere portato nelle sfere celesti del Giudizio Universale, ma deve rimanere sulla terra, concreto, reale – pur dolorosamente – umano e quindi perdonabile. In questo modo esso – per quanto difficile – rimane sempre un errore a cui è possibile riparare.

Questo meccanismo è di enorme valore per l’animo delle persone e in particolare per i bambini. Essere consapevoli che i nostri errori sono riparabili (attraverso un gesto, un rituale, un lavoro) permette a colui che l’ha commesso di non sentirsi terribilmente colpevole, poiché questo darebbe vita ad una spirale di colpa (il colpevole cerca sempre inconsciamente di espiare e così facendo rischia di trovarsi nuovamente in circostanze dove commette ulteriori errori, rimanendo intrappolato in un diabolico circolo vizioso). Se i nostri errori sono in qualche modo riparabili, allora possiamo far crescere in noi la speranza che la Colpa può essere sciolta, che la Colpa non sia una macchia indelebile che pesa vita-natural-durante sulle nostre coscienze. Invece di rimanere schiacciati dalla condanna della colpa possiamo:
1) prendere atto dell’errore
2) possiamo assumerci la responsabilità fino in fondo
3) possiamo smettere di immaginarci perfetti
4) possiamo chiedere perdono e perdonarci
5) possiamo quindi riparare e possiamo escogitare sistemi per sciogliere la colpa e impedirgli di soffocare per sempre il nostro cuore.

La riparazione non è mai la cancellazione totale dell’errore. La riparazione non riavvolge il nastro della vita e annulla l’errore come se non fosse mai stato commesso. Così come l’errore è umano, anche la riparazione è umana e quindi imperfetta. Assumersi fino in fondo la responsabilità dei nostri errori – in maniera adulta e paterna – significa essere consapevoli del dolore che la nostra riparazione non sarà una cancellazione totale. L’errore deve quindi farci crescere, deve farci maturare ed evolvere attraverso il dolore di una riparazione imperfetta, ma al tempo stesso, sincera ed autentica. Dove poi non riesce ad arrivare la riparazione, può sempre arrivare il perdono.

Risorse utili:
13° Seminario di Cinematerapia
11 e 12 marzo 2006

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