Storie e lotte per la supremazia nella coppia

Al tempo dei dinosauri l’ecografia non c’era. Difficile quindi per gli uomini preistorici capire come nascessero i bambini. Interessante l’ipotesi dell’antropologa Françoise Héritier, allieva del leggendario Claude Lévi-Strauss (non è quello dei jeans!), secondo la quale gli uomini convinsero le donne di essere soltanto dei semplici “contenitori”. Dice la nota antropologa: “I nostri antenati hanno tratto conclusioni sbagliate sull’origine stessa della vita: la procreazione. Secondo loro era maschile.” I cavernicoli-maschi quindi, sempre secondo la Héritier, si impadronirono del corpo della donna, inculcandogli l’idea che i figli fossero “dentro il corpo dell’uomo” ma che per svilupparsi dovessero “passare” nel corpo della donna, la quale poi li dava semplicemente alla luce. La constatazione nasce dal fatto che senza rapporto sessuale, la femmina non può partorire. Ma mentre il seme dell’uomo era visibile, l’ovulo non era visibile. Per questa ragione i nostri antenati ne trassero la conclusione che era l’uomo ad inserire i figli nel corpo-contenitore della donna.
“Senza il maschio” – avrebbero dunque pensato i primitivi – “non si è nulla”. E da lì si sarebbe creato il dominio maschile. E’ bastato convincere le donne di essere buone a nulla, per avere il totale predominio.

Una visione interessante quella della Héritier, ma parziale. Secondo infatti i lavori della famosa etologa Jane Goodall (Medaglia d’oro dell’UNESCO, Legion d’onore francese), nelle scimmie antropomorfe come Gorilla e Scimpanzè, i rapporti di potere sono basati sulla forza fisica. All’interno delle comunità vige una gerarchia maschile, più o meno lineare, con un maschio dominante detto “maschio alfa”. Negli umani poi, la forza fisica dei maschi è stata controbilanciata dalla forza dei legami affettivi, gestiti integralmente dalle femmine. E la forza dei legami affettivi, per una specie in cui l’individuo mantiene uno stretto rapporto con la madre per molti anni (per alcuni pediatri, fino ai cinque anni, secondo altri osservatori fino ai quaranta e oltre!) è molto più potente della forza fisica. Ne deriva che, l’uomo e la donna si fronteggiano in un’infinita lotta per il potere e la supremazia, ognuno usando le armi a propria disposizione. Armi visibili ed esplicite come la violenza per gli uomini, e armi invisibili come la manipolazione degli affetti per le donne.

Cornelia, vedova e madre dei Gracchi, passa alla storia per l’ostentazione dei figli come se fossero gioielli. Ed in effetti – e in un’epoca di intrighi e congiure – l’alleanza, la complicità e l’assoluta fedeltà dei tre figli maschi, per di più armati di tutto punto, doveva tornare decisamente utile. La violenza femminile non è quindi quella della forza fisica, ma quella subdola della manipolazione dei figli e del maschio in generale. Illuminante a questo proposito, la famosa scena del film “Il mio grosso grasso matrimonio greco”, dove due donne vorrebbero persuadere il pater-familias a concedere maggiori libertà per la figlia Tula, prigioniera delle complesse relazioni della famiglia greca. Sapendo che il padre tradizionalista Costa avrebbe avuto notevoli difficoltà a convincersi, una dice all’altra: “Andiamoci a parlare. Ma dobbiamo fare in modo che Costa abbia la sensazione che sia una sua idea, che sia stato lui ad averla!” (Vedi questo VIDEO al minuto 20 e 22 sec.). La lotta di potere e la volontà di supremazia tra i sessi è quindi il vero motivo del dominio, talvolta degli uomini e talaltra delle donne.

Che nel corso dei millenni, con buona pace della Héritier, ogni sesso abbia tentato tutte le strade possibili per ottenere questo predominio, è facile da immaginare. Il risultato tuttavia è una guerra senza vincitori, ma con solo perdenti. Ne esce perdente il rapporto di coppia, dove queste guerre si riflettono ancora oggi, praticamente con le stesse modalità di qualche millennio fa. E questo dovrebbe farci riflettere. Le ricerche scientifiche o pseudo-tali, che rivelano di volta in volta finalmente i “veri” motivi per cui i sessi si sono combattuti, non fanno altro che gettare altra benzina sul fuoco. Quando invece, molto più saggio e interessante sarebbe, studiare scientificamente i motivi per cui gli uomini e le donne potrebbero cooperare, tollerarsi, comprendersi, incontrarsi, farsi reciprocamente dono del potere – e in fin dei conti – amarsi.

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