Scuse? Perché?

Le nostre scuse per l’assenza. Con questo mese di Agosto SOLARIS torna trasformato, con una nuova veste grafica, con nuovi argomenti, mantenendo l’alta qualità dei contenuti, ma anche con una nuova filosofia.

Ricominciamo da dove avevamo interrotto per tutto ciò che riguarda le discipline, gli argomenti, le tematiche che abbiamo affrontato che che ci proponiamo di continuare ad affrontare. Cambia invece la filosofia di fondo. Non più una rivista telematica, ma un NETWORK a tutti gli effetti con un aggiornamento continuo e con la possibilità di consultare tutti gli articoli e i temi finora affrontati. Un Network che vuole essere un sito anche nel senso etimologico della parola, nel senso cioè di essere prima di tutto un “Luogo”, un’area di interesse e di tematiche specificatamente dedicate alla Qualità della vita, alla Medicina olistica, alla New Age. E anche se quest’ultimo termine non ci è mai piaciuto (assomiglia troppo ad un’etichetta), non abbiamo difficoltà ad infilarci nella corrente di questo grande fiume – che tanto di buono ha al suo interno – se questo può essere utile a farci conoscere, a farci riconoscere e a farci apprezzare per quanto di buono abbiamo da offrire.

Insomma, il nostro progetto è quello di farci riconoscere per le nostre specifiche qualità (anche per i nostri difetti, perché no?), di distinguerci anche con lo scopo di arricchire le risorse informative e di approfondimento presenti nella rete su queste tematiche così importanti.

Tuttavia, per diventare un “Luogo” di interesse, dobbiamo innanzitutto scusarci per la nostra prolungata assenza. Questa è stata causata da vari problemi tecnici, non ultimo di carattere economico. Dobbiamo le nostre scuse a tutti coloro che ci hanno continuato a scrivere e che non hanno mai ricevuto risposta; a tutti coloro che ci avevano seguito in questa comune avventura per oltre un anno e poi non hanno saputo più nulla; dobbiamo le nostre scuse a tutti coloro avevano eletto SOLARIS a loro punto di riferimento, partecipando con entusiasmo e cogliendo lo spirito che lo aveva animato, fatto nascere e svilupparsi. Dobbiamo chiedere scusa per quel pizzico di presunzione di troppo che poi ha fatto fermare l’aggiornamento delle pagine di Solaris. Il desiderio di crescere, di affrontare temi nuovi, di aprire gli spazi della nostra conoscenza su nuove discipline, di aggiungere sempre maggiori temi, ha condotto Solaris ad essere un contenitore di informazioni troppo grande per le nostre risorse energetiche.

Insomma un peccato di avidità, intesa non come accumulo di denaro, bensì come desiderio di accumulare quella gran massa di consensi ed approvazioni che continuavano a piovere su questa iniziativa. E’ per questa ragione che Solaris riprende con una nuova veste, sia esteriore ma soprattutto interiore. La veste esteriore è sotto gli occhi di tutti: si tratta sostanzialmente di un rinnovamento dell’architettura generale del sito, con una innovativa struttura gerarchica già predisposta per aggiornamenti futuri, un generale aggiornamento grafico che tiene conto delle nuove tecnologie nella grafica WEB, in quelle dei cosiddetti Browser e nei vari Applet che continuano a trasformare in continuazione il mondo telematico. La nuova veste interiore è invece data dal nuovo modo con cui ci poniamo di fronte a chi ci legge: in maniera onesta. La prima cosa che dichiariamo apertamente è che Solaris sarà un sito che risponderà non più alle esigenze di un’informazione veloce in continua corsa con il tempo, ma un sito che risponderà prima di ogni altro alle specifiche risorse di chi lo costruisce. Se questa affermazione nel mondo del marketing significa mettersi nella giusta condizione per realizzare un grande FLOP, nel mondo degli esseri umani significa realizzare un grande ed importante progetto con la consapevolezza dei propri limiti e con il rispetto dei propri tempi. Questo significa che la ricchezza di Solaris forse diminuirà in termini di quantità di argomenti, ma forse – siamo certi – migliorerà in termini di profondità e di autenticità. Questo significa anche che i nostri difetti saranno impietosamente evidenti, le nostre imperfezioni saranno ancora di più sotto gli occhi di tutti. Miglioreremo, certo: ma non saremo mai più né perfetti (non lo siamo mai stati) né perfezionisti (lo siamo stati pure troppo…). Un nuovo benvenuto a tutti.

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