La musica è sempre attorno a noi. Basta ascoltare.

Quando nasciamo la Vita ci affida una sorta di melodia, un insieme di note sconosciute ma armoniche che alloggiano nel nostro cuore. Con gli anni le note aumentano, ma spesso noi siamo troppo presi da altre cose per poterle ascoltare ….. e così le mettiamo da parte. Il 13 e 14 febbraio 2010 ho partecipato al 26° Laboratorio Corale di Cosmo-Art organizzato a Frascati (RM) come periodicamente fa, dalla Sophia University of Rome. Questa volta il programma è iniziato con la lettura cosmoartistica del film “La musica nel cuore” di Kirsten Sheridan, un film molto emozionante e ricco di spunti. Come egregiamente è stato scritto nella chiave di lettura che accompagnava la visione del film e preparata da Fatma Pitzalis e Luigi Atella con l’aiuto corale del Gruppo di Cosmo-art, questo film può rappresentare “la storia di ognuno di noi”.

Il protagonista del film sente la musica come parte di sé, la segue, la fa vivere fino a farla volare, riuscendo a trasformare in armonia anche la confusione e il frastuono. Lui sente il richiamo del SE’, dell’Amore e della Vita, sua Madre. Sente il richiamo delle armonie del SE’ COSMICO, dell’Arte e dell’Universo, suo Padre.

” Lo stesso protagonista ci dice: “La musica è sempre attorno a noi. Basta ascoltare”. Indubbiamente questa è una delle chiavi di lettura possibili, ipotizzabili che io condivido in pieno, considerando la musica stessa un elemento magico, un’arte capace di connettere tutti gli esseri dell’universo. Durante i lavori di questo laboratorio i partecipanti si sono divisi in 4 gruppi, tutti molto accattivanti per cui io mi sarei voluta iscrivere a tutti ma infine ho optato per il gruppo il cui tema era: Sono convinto che il dolore sia una delle forze cosmiche di cui può disporre l’essere umano, oltre alla saggezza e all’arte, per poter creare la Bellezza Seconda che è frutto della fusione di forze cosmiche e di forze umane. I conduttori ci hanno invitato a scrivere a scelta una lettera di protesta o di affidamento al nostro Sé.

Io ho scritto questa Lettera di fiducia verso il mio Sé : Caro ed amato Sé, sei sempre stato dentro di me ma non lo sapevo, non ne avevo coscienza. Guardando alla mia vita tutta, solo ora che ho preso coscienza della tua presenza, solo ora che sto imparando ad ascoltarti, mi rendo conto che in tante occasioni sei stato presente e ti ho ascoltato. Grazie, mi hai dato modo di fare delle scelte per il mio benessere, mi hai aiutato ad affrancarmi da condizionamenti, mi hai aiutato a spezzare una catena che mi voleva trattenere, legare e annientarmi. Grazie per avermi dato la forza di decidere per me. Ho cominciato a prendere coscienza di te solo dopo un dolore devastante: il mondo attorno era crollato dalle fondamenta, era crollato tutto ciò che avevo faticosamente costruito fino ad allora. E così volevo annientarmi, scomparire, annullarmi. Mi sentivo vittima, senza forze, indegna di vivere. Ed ecco che invece la Vita mi ha offerto una possibilità. Tu ti sei fatto sentire, hai urlato, non hai sussurrato ed io ti ho ascoltato. Ho ripreso in mano i cocci della mia vita distrutta e piano piano ho cominciato a ricostruire. Quanti momenti di sconforto ho attraversato ma anche quanta gioia ho vissuto! E tu eri sempre là. Spesso ti osteggiavo, vedevo quale era la strada che avrei dovuto prendere, ma avevo paura e continuavo a farmi scaldare da un calore freddo che non mi consolava. Finché non mi sono affidata a te rompendo ogni indugio. Oggi guardo indietro con un sorriso di tenerezza per quella che ero, oggi sono un’altra persona, sono tornata a vivere e tu, mia guida, mi hai fatto vedere come si possa risorgere anche da un grande dolore, dalla disfatta e come, trasformando quel dolore, si possa ricominciare.

L’indomani, quando si è trattato di organizzare creativamente una mini rappresentazione sul tema da noi approfondito, sono stata chiamata a partecipare a scelta tra 4 gruppi: l’evento, la protesta, l’affidamento e la creatività. A questo punto sono stata protagonista di una mia trasformazione personale. Da principio avevo deciso di iscrivermi al gruppo dell’affidamento, avendo io scritto la lettera di affidamento al Sé, poi a mano a mano che ascoltavo le dichiarazioni dei miei compagni ho cominciato a sentire energia, quindi ho pensato di iscrivermi al gruppo della creatività ma ecco che infine ho cambiato ancora idea, spinta da una grande emozione ed ho sentito il bisogno di iscrivermi al gruppo dell’evento. L’energia sprigionata dalla coralità, dall’ascolto e la partecipazione a tanti vissuti, mi aveva avviluppata.

Dentro di me ho sentito forte l’esigenza di suggellare con le parole la mia decisione di superare il dolore devastante che mi aveva travolto con il perdono, con il riconoscergli di avermi dato la possibilità di fare un percorso che non avrei mai fatto, pieno di bellezza Mi sono sentita finalmente libera, abbandonando il mio masochismo, il mio sentirmi vittima. Ecco anche io avevo ascoltato la musica intorno a me e sentito il richiamo del mio Sé ad amarmi ed amare gli altri perdonando chi mi aveva fatto soffrire. Che conquista e quanta leggerezza dentro di me!

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