Perché sogniamo? I sogni sono solamente evanescenze, o c’è qualche cosa d’altro che si nasconde dietro ad essi?

Alcune persone dichiarano di non sognare affatto oppure di ricordarsi molto raramente dei loro sogni, altre sono del parere che sognare non sia importante, altre ancora descrivono i loro sogni come esperienze fantastiche. Ma cosa c’è veramente dietro ad essi? Durante la notte ogni essere umano sogna ma, purtroppo, solo poche persone ne conservano memoria e, dunque, consapevolezza. Diciamo purtroppo, perché nei sogni c’è molto di più di quanto la scienza fino ad oggi abbia potuto riconoscere.

È ormai risaputo che, se non dorme, l’uomo non è in grado di sopravvivere a lungo. Il corpo raggiunge una condizione estrema di stress e la psiche stessa non è in grado di superare periodi prolungati di insonnia. Questa condizione viene addirittura sfruttata negli interrogatori come strumento di „tortura“. Dietro a questa osservazione, però, raramente si riesce a intravedere che l’uomo non può affatto vivere o sopravvivere senza i sogni. L’importanza dei sogni può essere chiarita da un analogia: quando noi uomini realizziamo qualcosa di fisico in questa realtà, „il processo creativo“ passa sempre attraverso un’idea, una visione, che esiste prima nella sfera psichica, nei nostri pensieri e solamente in seguito si traspone nella fisicità.

Allo stesso modo, un architetto ha prima l’idea di una casa, che riporta sulla carta e solamente in un secondo momento viene poi materialmente costruita con tegole e mattoni. Il sogno è, dunque, all’origine della nostra realtà fisica. Come ogni neonato deve prima “insognarsi” in questa realtà fisica, così la „Consapevolezza“, ha ideato il sogno di questa realtà fisica, così come noi la conosciamo. In diverse culture, il sogno veniva considerato qualcosa di sacro in cui l’uomo entra in contatto con il divino. Molte decisioni importanti, quindi, venivano intraprese sulla base delle esperienze fatte in sogno. Nella nostra cultura sono stati soprattutto Sigmund Freud e Karl Gustav Jung, a riportare il sogno al centro della terapia e Jung, in particolare, riconobbe anche la dimensione autonoma del sogno e la possibilità di comunicare con la coscienza collettiva. Nel frattempo, ricercatori delle branche più disparate hanno iniziato a riconoscere il potenziale insito nei sogni. Psicologi, biochimici, biologi, neurologi ed anche altri scienziati, come i fisici quantistici, mostrano sempre maggior interesse per il mondo onirico e intuiscono che i sogni costituiscono la porta d’ingresso alla percezione libera da vincoli spazio temporali.

Un idea non priva di fondamento, visto che attraverso il sogno è possibile guarire, effettuare viaggi nel tempo – ad esempio, per “pre-vedere” in senso precognitivo determinati avvenimenti – fare invenzioni e molto altro ancora.

Che cosa succede nel sogno?
A.Elaborazione degli avvenimenti diurni
Da un lato, nei sogni vengono elaborati gli avvenimenti accaduti durante la giornata che, in un modo o nell’altro (consapevole o inconsapevole), ci hanno emozionalmente impegnati. A questo si aggiungono spesso i pensieri che avevamo prima di addormentarci. Se avete seguito, ad esempio, un triller televisivo, vi saranno alte probabilità che ne sognate qualcosa. La stessa cosa succede, se prima di coricarvi decidete di seguire un programma culturale.

B.Elaborazione di paure e blocchi emozionali
Durante i sogni abbiamo accesso diretto all’inconscio e per suo tramite, ai campi morfici. L’inconscio può fornirci un aiuto per liberarci da paure e blocchi emozionali. Fin tanto che questi aspetti emotivi non vengono sciolti, si presenteranno sempre tipologie di sogni che hanno a che fare con essi.

Purtroppo, solo pochi riescono ad interpretare il linguaggio dei sogni, mentre la maggioranza delle persone non è affatto capace di decodificarne i messaggi. Di conseguenza si è orientati a pensare che gli incubi, ad esempio, non abbiano alcun senso. Peccato, perché proprio in questi si annidano informazioni importanti per l’evoluzione personale.
Ogni anno vengono pubblicati nuovi libri sul tema dell’interpretazione dei sogni. Ciononostante, sembra che essi si affermino con difficoltà in quanto, molti tra questi, tendono a fornire spiegazioni contraddittorie. E proprio per questo è facile arenarsi!

Non è corretto, infatti, confrontare simboli onirici, come testualmente riportati sui libri, con i nostri sogni, poiché questi ultimi conservano sempre un carattere individuale e specifico, risultando assolutamente soggettivi e commisurati per ogni singolo soggetto. Per comprendere i sogni è necessario decodificare il linguaggio dell’iperspazio e dell’inconscio collettivo e ciò non è sicuramente riscontrabile consultando un manuale qualsiasi dei sogni. CreativPower® offre una possibilità di imparare a capire la soggettività del mondo onirico.

C.Trovare soluzioni nei sogni
E’ ormai noto che inventori, ricercatori e scienziati devono spesso le loro idee più innovative ad un sogno. Il chimico Friedrich A. Kekulè, ad esempio, cercava disperatamente la formula del benzolo. Una notte gli capitò di sognare un serpente e giunse così alla formula ad anello del benzolo. Se si fosse preoccupato di interpretare il suo sogno con l’ausilio di un manuale, non sarebbe sicuramente arrivato alla conclusione della formula. Anche voi potete ricavare informazioni preziose dai vostri sogni. Provatelo da soli: prima di addormentarvi ponetevi una domanda e programmate di conseguenza il vostro sogno. Non appena vi svegliate, prendete carta e penna, scrivete tutto ciò che ricordate del sogno e riflettete su ciò che avete vissuto. Prestate particolare attenzione alle sensazioni emotive che avete percepito durante il sogno.

D. Diversi livelli di consapevolezza del sogno
Durante i sogni esistono diversi livelli di consapevolezza: Livello 0: vi svegliate al mattino e non vi siete accorti di aver sognato.
Livello 1: vi svegliate, non ricordate nulla, ma durante il giorno, improvvisamente vi viene alla memoria un sogno o uno spezzone di sogno che avete fatto la notte precedente.
Livello 2: vi svegliate e conservate ancora il ricordo dell’ultima parte del sogno che stavate facendo. Tanto più vi confrontate con gli spezzoni di sogno che vi tornano a memoria, quanto più iniziate a ricordare. Alla fine riuscite a ricordare intere sequenze oniriche.
Livello 3: state sognando ma non siete coscienti del fatto che si tratti di un sogno. Tutto è totalmente reale e normale, anche se accadono le cose più singolari. In questa fase siete molto consapevoli, ma non realizzate l’idea di essere in un sogno.
Livello 4: vi ritrovate nel bel mezzo di un sogno e siete consapevoli del fatto che state realmente sognando. Questo è quello che si chiama “sogno chiaro” o “sogno lucido”. Potete comunicare coscientemente con i personaggi che incontrate nel sogno e pilotare il sogno stesso anche se in quel momento state dormendo.

E. “déja-vu”
Sicuramente conoscerete già il cosiddetto effetto dèja-vu, il trovarsi in una situazione particolare pensando:
– in qualche modo io conosco questa situazione;
– mi è così famigliare;
– è come se l’avessi già vissuta.
Da dove provengono questi effetti dèja-vu? Il più delle volte si tratta di situazioni che abbiamo già sognato in precedenza e di cui ci ricordiamo solamente in stato di veglia. Più precisamente, ci ricordiamo di quella specifica situazione nell’istante esatto in cui essa realmente si verifica. Si tratta di un processo naturale destinato a ripetersi notte dopo notte, in quanto utile alla sopravvivenza e conservazione della specie. La maggior parte delle persone reputa che la trasmissione dei pensieri e le intuizioni, siano originate da pure coincidenze. Tuttavia esse non lo sono! L’intuizione, il sesto senso, l’effetto dèja-vu ecc., sono capacità naturali che vale la pena di riattivare. In realtà, molte di queste facoltà appaiono già connaturate nel bambino, ma attraverso il processo di socializzazione, educativo e culturale, esse si perdono e si disimparano con estrema facilità.

Dal momento che attraverso i sogni ci agganciamo anche ai campi morfici e veniamo proiettati nella 4a dimensione, ci apriamo ad un canale che permette di entrare in risonanza con informazioni provenienti dal futuro.

Qui non esiste né spazio né tempo e tutto accade contemporaneamente. Rupert Sheldrake ha studiato per anni il fenomeno della 4a dimensione, pubblicando le proprie osservazioni nel libro intitolato “Il settimo senso dell’uomo”. Egli riporta l’esempio di parecchie persone che prima dell’attentato dell’11 settembre al World Trade Center di New York, avevano già sognato alcuni avvenimenti in senso precognitivo. Ecco alcune brevi estrapolazioni dal suo libro Steven Brown: sognò di trovarsi nella tromba delle scale del WTC assieme a una moltitudine di persone che cercavano di uscire dall’edificio. Audry Parrish: “Ero nel WTC1 che stava andando in fiamme. Riuscii a fuggirne strisciando attraverso un ponte di vetro e raggiunsi il secondo edificio proprio quando anch’esso iniziò a prendere fuoco.”
Keith Vass: ”… potei sentire come l’edificio iniziava a spezzarsi e sbriciolarsi. Ad un certo punto tutto l’edificio implose…”
Sempre in questo suo libro, Rupert Sheldrake racconta di molte persone che sognarono in anticipo l’attentato alle torri gemelle ed altri accadimenti ancora.

Sogni lucidi
La classe principe del sogno è quella del sogno lucido: essere, cioè, coscienti durante il sogno. Abbiamo la capacità, in ogni momento, di pilotare il contenuto dei sogni e di essere coscienti, in ogni istante, delle nostre possibilità di controllo.
In quest’ambito si prospettano, dunque, molte opportunità:
·risolvere direttamente paure e problemi;
·migliorare le nostre performance; ad esempio, fare un training per imparare a giocare meglio a tennis, o imparare una lingua straniera;
·sperimentare situazioni che nella dimensione corrente, a causa dei vincoli fisici e sociali, sono fortemente limitate;
·attingere informazioni future dagli spazi precognitivi;
·risolvere incubi;
·stimolare la creatività;
·espandere la conoscenza in qualsiasi direzione;
·ecc.

Che tutto ciò sia possibile, è stato dimostrato dal dott. Steven LaBerge. Egli è tra i più accreditati ricercatori degli Stati Uniti in materia di studi onirici e conduttore del Lucidity-Institut (Standford University). Il dott. LaBerge è nella condizione – in qualsiasi momento, anche durante le attività di laboratorio – di indurre sogni lucidi.

Aspetto spirituale del sogno
La dimensione del sogno rende possibile l’accesso in ambiti liberi da vincoli limiti spazio temporali, dove possiamo intuire (trovare) la nostra origine. Pertanto, ogni notte ci offre la possibilità di tornare (immergerci) alle nostre radici (origine).Purtroppo, però, la nostra coscienza è talmente indirizzata verso la parte fisica e materiale di questo mondo, che il ricordare il sogno vissuto diventa sempre più raro. Ciononostante, ciascun lettore è certamente in grado di ricordare almeno un sogno importante e incisivo, che ha smosso qualcosa nella sua vita. Questa è una motivazione sufficiente per far rivivere in sé la dimensione del sogno, dischiudendo almeno un poco la porta della propria vera essenza.

Chi ha vissuto qualcosa di particolare?
Avete già vissuto qualche esperienza di déja-vu, o magari qualche sogno particolare? Allora scriveteci la vostra esperienza o storia. Inviate un commento a questo articolo…

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