Lettura Antropologica Personalistica esistenziale Del film ” Billy Elliot” – Padre e figlio

Come ipotizzato da Jung per l’APE ogni persona ha un proprio percorso di crescita, un processo d’individuazione e per l’APE il progetto esistenziale sta scritto nel Se’. L’IO-Persona ha il compito di armonizzare le varie dimensioni dell’essere unificando le varie componenti. Nasciamo fragili, scissi e pieni di paure ma con tanta disponibilita’ e voglia di crescere ed imparare e nella nostra crescita incontriamo tanti custodi della nostra anima, tanti mentori che ci aiutano a superare i momenti piu’ difficili della nostra esistenza. I primi custodi sono i nostri genitori ma spesso accade che non siano capaci o pronti a questo difficile compito e a volte diventono i nostri maggiori nemici. Nel film “Billy Elliot” vediamo la storia di un bambino che riesce a realizzare un sogno che e’ quello di danzare ovvero di essere se stesso con l’appoggio incondizionato di entrambi i genitori.

L’appoggio della madre Billy ce l’ha attraverso una lettera in cui la madre gli dice ” si te stesso” e per essere se stessi l’Io deve imparare a fondersi con il Se’. Per avere l’appoggio del padre Billy dovrà faticare perché il padre ha altre idee sul figlio. Qual’e’ il segreto di Billy? In che modo e’ riuscito a realizzare questo miracolo ? Billy Elliot e’ orfano di madre e vive con il padre, un fratello piu’ grande e la vecchia nonna che non e’ capace di badare a se stessa. Probabilmente e’ stato desiderato femmina essendo secondo figlio e dopo un maschio, di certo sappiamo che rifiuta l’identita’ maschile offerta dal padre. Il pugilato non gli interessa e non sembra molto convinto del modo come gli adulti risolvono i loro conflitti. C’e’ crisi nel paese di Billy Elliot. Vogliono chiudere le miniere ed il padre ed il fratello fortemente sindacalizzati si oppongono alle decisioni governative. La necessita’ crea l’opportunita’. E’ necessario condividere la palestra di pugilato con una scuola di danza e Billy viene a contatto con un mondo che non conosceva. Billy e’ in palestra e sta giocando con il suo migliore amico e gli sta insegnando qualche passo di danza.

L’ amico si è messo il tutu’ ed il padre o entra nella palestra e guarda il figlio con uno sguardo pieno di sgomento. Le sue paure che suo figlio sia un omosessuale sono ingigantite davanti ai suoi occhi. Billy Elliot però con grande grinta e determinazione affronta il padre e balla davanti a lui. E’ il momento della verità e Billy ce la mette tutta per mostrare a suo padre il suo amore, il suo talento, la sua gioia di danzare. Il padre rimane colpito da tanta forza e bellezza e determinazione e da nemico diventa suo alleato. Padre e figlio insieme, Padre e figlio insieme lottano per un progetto. Anche Ulisse e Telemaco hanno lottato insieme contro i Proci perché il progetto di Ulisse è stato quello di realizzare la bellezza seconda, una bellezza che prima non c’era, la bellezza di un mito che attraversa i tempi. Per realizzare questo sogno Ulisse ha dovuto superare tanti ostacoli. Calipso era una dea che amava Ulisse e che aveva donato ad Ulisse l’immortalita’ il dono piu’ grande. Per gli antichi greci la strada per avere accesso all’Olimpo e diventare immortali era quella di diventare eroi.

Ulisse aveva avuto da Calipso questo dono, ma lui non era contento, piangeva e pregava. Cosa vuol dire questo? A volte ci sono persone che si dicono di avere tutto ma si sentono profondamente insoddisfatti, un po’ come Ulisse che stava dentro una prigione dorata, ma che era profondamente infelice. Ulisse piange e chiede aiuto ad Atena ( il suo Se’) e la dea intercede con Giove che manda il suo messaggero da Calipso per ordinarle di lasciare andare Ulisse. Quindi è importante il contatto con il dolore e con la preghiera ovvero con la capacità di attivare tutte le nostre energie interiori avendo fiducia nei nostri progetti più profondi. Tornando alla storia Billy riesce a convincere il padre e Jacky pur di aiutare il figlio piega il suo orgoglio, si umilia e sceglie di andare al lavoro facendo “il crumiro”. E’ una scelta che mette il padre in una situazione di grande dolore. E’ il dolore della resa, non piu’ opposizione, non piu’ distruzione ma arrendersi ad un progetto d’amore. Il padre chiede scusa al figlio e questo gesto di riconciliazione permette l’incontro, permette al padre di riprendersi la sua dignità e di avere tutto l’appoggio del gruppo.

Il padre si è arreso, ha rinunciato ai suoi sogni sul figlio e si è arreso alla vita ed alla verita’ che il figlio porta dentro di sé. Gioia e dolore sono spesso insieme e cosi’ mentre la gioia di avere superato la prova d’ammissione alla scuola di danza riempie il cuore del padre, ecco arrivare il dolore di una sconfitta per un accordo tra Sindacati e Governo che riporta i minatori negli abissi delle miniere. Bisogna continuare a scavare negli abissi della nostra anima per estrarre continuamente nuclei di dolore e di rabbia e di odio e d’amore che stanno sepolti dentro le nostre carni. Ma così come i minatori sanno estrarre dalla terra il carbone che è un combustibile e scalda e da energia così scavando nel nostro inconscio esistenziale potremo estrarre energia di dolore , d’amore e di odio che sta sepolto nei meandri della nostra memoria. Dovremo poi imparare ad usare questa energia così come fa Billy perché basta un gesto,un movimento, per donare al mondo una possibilità. Tanti anni sono passati e Billy è diventato un uomo che ha saputo mettere insieme energia maschile e femminile, mondo materno e mondo paterno ed il movimento finale che il regista blocca concludendo il film esprime la bellezza di una sintesi che e’ un opera d’arte.

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